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L'operato della Santa Sede nei primi anni della Guerra Fredda si rivela ricco di spunti su cui riflettere, dato il suo impegno nei Paesi "oltre cortina", simile a quello profuso da Alcide De Gasperi per spingere l'Italia lontano dalla sconfitta fascista, evitando nel contempo l'abisso comunista e agendo con acume per inneggiare alla libertà. Seguì con diligenza e partecipazione il martirio subito dalla Chiesa cattolica anche in Jugoslavia, Unione Sovietica e Cina, conferendo all'analisi connotati politico-diplomatici grazie agli studi già realizzati, ai documenti editi e soprattutto a quelli dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede (1946-1954), rinvenibili presso l'Archivio Storico Diplomatico e della Cooperazione Internazionale del Ministero degli Affari Esteri.